- Persone anziane (<75 anni),

- Istituzionalizzate,

- Obesi,

- Diabetici di tipo 2,

- Gestanti,

- Persone affette da disturbi del comportamento alimentare, malassorbimento intestinale o dieta vegana, insufficienza renale cronica, patologie del metabolismo osseo, in terapia prolungata con cortisonici o farmaci interferenti con il metabolismo della vitamina D (anti-epilettici, anti-retrovirali, colestiramina).

Non ci sono indicazioni a eseguire lo screening dei livelli plasmatici di vitamina D nella popolazione generale, mentre le società scientifiche non concordano sull’opportunità di eseguire il dosaggio della vitamina D nella popolazione a rischio, a meno del sospetto di osteomalacia. C’è invece accordo unanime sulla opportunità di terapia con vitamina D nei pazienti che siano carenti o che iniziano terapia per osteoporosi (nessuna evidenza di utilità nella popolazione sana).